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Ci vorrebbe un amico: l’importanza delle amicizie in adolescenza

A differenza dei bisogni tipicamente infantili di vicinanza e dipendenza dalle figure genitoriali, quelli degli adolescenti riflettono, in modo particolare, l’esigenza, specifica della fase evolutiva in cui si trovano, di differenziarsi ed iniziare il processo di costruzione della propria indipendenza pratica ma soprattutto emotiva.
In questo inevitabile passaggio, un ruolo cardine è rappresentato dalle amicizie, dalla necessità di riferimenti affettivi esterni al contesto familiare con i quali misurarsi e sperimentare la graduale conquista dell’autonomia e di consolidare quel senso di legame precedentemente acquisito nel rapporto con i caregiver primari.
La nascita di nuove amicizie spesso è motivo di contrasto con i genitori stessi ai quali viene di fatto a mancare la possibilità di controllo e di gestione anche della vita sociale dei figli, che in infanzia era sempre stata da loro regolata e mediata, con tutto il carico di ansie, preoccupazioni e tentativi di vincolo che ne conseguono e che possono costituire il motore di accesi conflitti.
Instaurare nuovi rapporti extra-familiari rappresenta un’innegabile ricchezza per l’adolescente che, con il sostegno del gruppo dei pari, potrà non solo identificarsi e confrontarsi, ma anche ritrovare quel valido supporto al suo bisogno di riconoscimento e appartenenza.
Le relazioni di amicizia rappresentano quindi, in adolescenza, una condizione insostituibile per potersi definire, rispecchiare, sentirsi meno soli a seguito del processo di separazione dalla propria famiglia e acquisire un nuovo ruolo sociale diverso dalla condizione di figlio.
Tali trasformazioni, sia in termini di bisogni da colmare fuori dalla famiglia, che di interessi affettivi nuovi, possono destabilizzare e generare forti difficoltà nei genitori, spesso portati a non accettare gli amici dei figli o ad etichettarli come poco raccomandabili!
Ma crescere implica anche il saper scegliere, la possibilità di sbagliare, l’imparare ad affrontare i rischi e ad assumersi nuove responsabilità, contando sulla base di risorse e strumenti consolidati nella famiglia di origine.
Saranno, allora, importanti gli insegnamenti ricevuti in infanzia specie se questi avranno soprattutto rispettato il bisogno di essere ascoltato, contenuto, riconosciuto e legittimato nelle emozioni provate e se i genitori saranno stati in grado di svolgere il proprio ruolo di guida sicura, essenziale per poter diminuire i rischi a cui si va incontro immergendosi in nuovi mondi relazionali.
Dopo aver sottolineato la grande importanza dei rapporti di amicizia per un adolescente in crescita e in fase di costruzione identitaria, non possiamo non considerare quanto l’attuale fase emergenziale e le conseguenti restrizioni date per il contenimento del Coronavirus, possano compromettere la naturale evoluzione di questi legami.
Le conseguenze per i giovani si prospettano come molto preoccupanti, venendo meno tutto l’aspetto delle potenzialità e delle risorse descritte, come la vicinanza, le opportunità di incontro e condivisione, il fare gruppo, condizioni irrinunciabili e vitali per il sano sviluppo della fragile e ancora non del tutto consolidata personalità dell’adolescente, che potrebbe sperimentare dietro queste limitazioni profonde privazioni fonte di disagio, malessere, regressioni e forte frustrazione!

Per approfondire:

  • Cirillo L., Buday E. Scodeggio T., La terza famiglia, San Paolo, 2013;
  • Middleman A.B., Gioco da ragazzi, Erikson, 2010;
  • Pietropolli Charmet G., I nuovi adolescenti, Raffaello Cortina Editore, 2000.

Autrice: Ilaria Corona

 

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