Alla base della psicoterapia sistemico–relazionale c’è la convinzione che i comportamenti di ogni individuo debbano essere valutati sempre in relazione all’ambiente in cui egli è vissuto, considerando come fondamentale la rete di rapporti interpersonali significativi, soprattutto quelli della famiglia di origine.
Osservare il singolo come inevitabilmente e strettamente legato agli altri membri del suo sistema di appartenenza (famiglia, scuola, contesto lavorativo, gruppo dei pari, coppia ecc…), produce un cambiamento anche nel modo di considerare le “sue” problematicità.
Compito primario del terapeuta sistemico è quello di valutare i comportamenti del paziente, anche in una terapia individuale, come riconducibili non tanto ad un disagio puramente ed esclusivamente personale, ma ad una disfunzione del suo sistema di appartenenza e alla rete di relazioni che in esso si è instaurata.