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I mille sensi dietro l’esclamazione di un bambino: “mamma, guarda!”

Quante volte davanti ad una scoperta o ad un’invenzione o ad una capacità acquisita sentiamo i nostri figli esclamare entusiasti “Mamma, guarda!”?
Cosa c’è dietro questa espressione, apparentemente non rilevante?
I bambini, soprattutto nei primi anni di vita, hanno un forte bisogno di attenzione e riconoscimento da parte delle figure di riferimento.
Questo bisogno è radicato nel desiderio di sentirsi visti e apprezzati.
Nello specifico, questo comportamento è una parte fondamentale dello sviluppo emotivo e sociale dei bambini, con il quale stanno facendo molto più che attirare l’attenzione.
È proprio attraverso questa semplice frase, che i bambini cercano riconoscimento, approvazione e connessione con i loro genitori: stanno cercando di condividere un’esperienza o un successo, rafforzando, in tal modo, il legame emotivo con il genitore.
Il riconoscimento positivo da parte dei genitori contribuisce significativamente a più livelli alla crescita evolutiva.
Da un punto di vista di autostima, quando i genitori rispondono con entusiasmo e interesse, i bambini si sentono valorizzati e sicuri di sé.
Questo atteggiamento funge da rinforzo positivo incoraggiandoli ad esplorare e ad imparare nuove abilità.
Da un punto di vista comunicativo e di sviluppo del linguaggio, l’esclamazione “Mamma, guarda!” è anche un modo per i bambini di praticare e sviluppare le loro abilità linguistiche.
Attraverso queste interazioni, imparano a esprimere i loro pensieri e sentimenti, migliorando la loro capacità di comunicazione.
Questo costituisce un passo cruciale anche nello sviluppo di competenze sociali fondamentali nelle relazioni interpersonali.

Rispondere adeguatamente a queste richieste di attenzione è fondamentale per lo sviluppo dell’empatia nei bambini.
Quando i genitori mostrano interesse e partecipazione, insegnano ai bambini l’importanza di essere presenti e attenti agli altri.
Questo comportamento empatico si riflette poi nelle future relazioni del bambino.
Per i genitori e per tutte le figure di riferimento del bambino diventa, quindi, importante riconoscere e rispondere a queste richieste di attenzione in modo positivo.

Ecco allora alcuni semplici ma preziosi suggerimenti che noi genitori possiamo attuare per sostentare ed alimentare il sano sviluppo dei nostri figli:

  • mostra interesse, ovvero interrompi ciò che stai facendo e guarda davvero ciò che il bambino vuole mostrarti. Questo dimostra che apprezzi e rispetti i suoi sforzi;
  • fai domande, ovvero chiedi al bambino di spiegarti cosa sta facendo o cosa ha creato. Domande come “Come hai fatto questo?” o “Cosa ti piace di più di quello che hai fatto?” possono stimolare la conversazione e l’autostima;
  • fagli dei complimenti specifici, in altre parole, invece di dire solo “Bravo!”, prova a essere più specifico, come “Mi piace molto come hai usato i colori in questo disegno” o “Hai fatto un ottimo lavoro a costruire questa torre così alta!”;
  • mostra entusiasmo e positività che saranno contagiosi e incoraggeranno il tuo bambino ad esplorare ed imparare;
  • riconosci e rispecchia i suoi sentimenti, ad esempio, se noti che tuo figlio è particolarmente orgoglioso o emozionato, riconosci i suoi sentimenti dicendo qualcosa come “Sembra che tu sia molto felice di aver fatto questo!” in modo che li possa prima legittimare e poi verbalizzare;
  • incoraggia la sua autonomia. Lodare l’impegno e la creatività del bambino piuttosto che solo il risultato finale può incoraggiare l’autonomia e la perseveranza. Ad esempio, “Hai lavorato davvero sodo su questo progetto!”;
  • crea momenti di condivisione usando queste occasioni per dire “Mi piace molto quando mi mostri le tue creazioni. È un momento speciale per noi.”.

Anche se può sembrare un’interruzione nelle attività quotidiane, dedicare tempo a guardare e apprezzare ciò che il bambino sta mostrando può avere un impatto duraturo sul suo sviluppo emotivo e sociale e rafforza il legame di attaccamento già precedentemente instaurato.

Riferimenti bibliografici

  • De Luca, E., In nome della madre, Feltrinelli, 2016;
  • Recalcati M., Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno, Feltrinelli, 2015;
  • Winnicott D. W., Gioco e realtà, A. Armando, 1974.

Autrice: Lorella Cartia

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