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Il patto di coppia: tra aspettative e disillusione

Quando nasce una coppia, ciascuno dei partner porta, all’interno di questa nuova relazione, un sistema consolidato di credenze, miti, idee, valori e aspettative, insieme a desideri e bisogni strutturatisi già a partire dalle esperienze maturate nella propria famiglia d’origine o da altre esperienze personali e di coppia, poi modellate, modificate o rafforzate, e messe a disposizione della nuova coppia.
È nel passaggio alla formazione di coppia che i due partner stipulano, in maniera per certi versi esplicita e per altri del tutto inconsapevole, un vero e proprio patto di coppia.
Ma che cos’è il patto di coppia?
Il patto di coppia è ciò che permette di definire la natura del legame che si stabilisce tra due persone, strettamente correlato proprio a quei bisogni, desideri e aspettative personali di accudimento, protezione, cura dalle ferite familiari, e sicurezza che l’altro può darci.
Esso può essere rappresentato come una sorta di iceberg la cui parte emersa è costituita da un accordo di fiducia esplicito che si sancisce con la scelta di stare insieme e si fonda su elementi quali attrazione, norme sociali condivise, sessualità, mentre la parte sommersa è costituita da un patto segreto che include le motivazioni psicologiche sottostanti alla scelta di coppia e quei vincoli inconsapevoli di natura affettivo-emotiva che lega ciascuno dei partner all’altro con l’aspettativa illusoria che sia lui l’unico in grado di soddisfare quei bisogni intimi e personali.

Il patto segreto può essere praticabile, impraticabile o rigido, a seconda di specifiche caratteristiche:

  • il patto segreto praticabile si verifica quando entrambi i partner soddisfano bisogni e desideri emotivi dell’altro e risulta flessibile proprio perché viene riformulato e adattato al cambiamento dei bisogni affettivi e delle situazioni del ciclo di vita del sistema;
  • il patto segreto impraticabile si verifica quando lo scambio e il confronto nella coppia non è presente a causa dell’impossibilità di riconoscimento e soddisfacimento dei bisogni dell’altro ma solo di quelli strettamente individuali;
  • nel patto segreto rigido c’è uno scambio nella coppia ma, quando termina il soddisfacimento dei bisogni espressi inizialmente dai partner, all’evoluzione e al cambiamento dei bisogni reciproci il legame si logora e si consuma.

Ne deriva che il patto segreto può considerarsi riuscito, e quindi praticabile, nei casi in cui i partner riescano reciprocamente a riconoscere e soddisfare i bisogni emotivi dell’altro, e quando il patto venga rinegoziato e riadattato davanti al mutamento dei bisogni e delle aspettative individuali e della coppia che evolvono nell’arco della vita.

Ma come è possibile fare tutto questo ed evitare che si vada incontro ad una crisi di coppia?
Come detto, il patto di coppia deve essere rinegoziato e riformulato tutte le volte che la coppia è chiamata ad attraversare cambiamenti legati alle specifiche fasi del ciclo di vita quali separazione, malattia, lutti, nascite.
Quindi, per rendere il patto segreto esplicito e consentire l’accettazione della relazione di coppia in maniera consapevole ed autentica, è necessario passare attraverso tre fasi evolutive: dalla fase di idealizzazione del partner e del legame di coppia come unico in grado di rispondere in maniera adeguata ai bisogni affettivi inconsci del singolo, aspettativa illusoria ed irrealizzabile destinata al fallimento, ogni partner deve attraversare una dolorosa ma necessaria fase di delusione, legata alla consapevolezza che l’altro non può sempre collimare con i propri desideri e bisogni, fino ad attraversare la più funzionale fase di disillusione che comporta una più realistica accettazione dell’altro e del legame di coppia.
La conferma del valore dell’altro e l’accettazione di come è realmente, da totalmente buono, perché idealizzato, a totalmente cattivo alla comparsa di parti ritenute meno amabili, integrando le parti buone e quelle cattive in un’immagine più realistica, consente a ciascuno dei membri della coppia di sentirsi libero di esprimersi con autenticità e di non cercare all’esterno uno spazio in cui possa riversare le parti di sé che il proprio partner non accetta.
L’esito positivo di tale processo evolutivo porta alla formazione di un nuovo contratto, più realistico, tra i partner e permette alla coppia di scongiurare la rottura e di uscirne più rafforzata.

Per approfondire:

  • Andolfi M., Mascellani A., Intimità di coppia e trame familiari. Cortina, 2019;
  • Jackson D., Regole familiari: Il qui pro quo coniugale, 1965, Tr It. in: Watzlawick P, Weakland J, La Prospettiva Relazionale. Astrolabio, 1978;
  • Scabini E., Cigoli V., Il famigliare. Legami, simboli e transizioni, Raffaello Cortina, 2000.

Autrice: Lorella Cartia

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