Studio psicologia a Roma | Contattaci

RICEVIAMO SU APPUNTAMENTO | PSICOTERAPIA ONLINE

Top

Relazioni parasociali: non è vero ma ci credo!

Nonostante il grande impatto che hanno ormai sulle nostre vite e sulla nostra modalità di relazione, i social network non sono in grado di offrire quegli elementi necessari della comunicazione umana quali il linguaggio verbale, non verbale e paraverbale, che veicolano il vero calore umano.
L’uomo è un animale sociale e ha bisogno di creare relazioni e nutrirsi di esse per soddisfare i propri bisogni psicologi.
Tali bisogni, a volte, possono essere soddisfatti persino da qualcuno che non si conosce, un personaggio famoso (artista, attore, presentatore, cantante, atleta) che diventa un ideale irraggiungibile ma verso cui sentiamo una profonda attrazione o ammirazione.

Cosa sono le relazioni parasociali?

Una relazione parasociale si definisce come un rapporto che, nonostante la reciprocità non si basi su elementi concreti di realtà, prossimità, vicinanza emotiva o scambio, suscita comunque la sensazione di essere in comunicazione diretta con l’altro o, addirittura, in intimità.
Naturalmente, la relazione parasociale porta con sé emozioni intense e spinte identitarie che entrano in gioco prepotentemente influenzando anche scelte personali, nonostante quello che si instauri tra il personaggio famoso e il suo pubblico non possa essere definito come un rapporto simmetrico.
Furono gli studiosi Donald e Wohl i primi a parlare di relazioni parasociali nel 1956 per indicare un rapporto intenso con un personaggio pubblico che si sviluppa in maniera inconscia ed unilaterale.
Proprio l’illusione di una reciprocità nella relazione con il personaggio famoso ci permette di identificarci con lui sviluppando una profonda empatia e, per tale motivo, parliamo di pseudolegame.

Ma perché nascono le relazioni parasociali?

Innanzitutto, è opportuno sottolineare che quella delle relazioni parasociali non è una tendenza legata ad una particolare personalità o disturbo.
Tra i motivi per cui si instaurano relazioni di questo tipo si può riscontrare il tentativo di affrontare momenti di sofferenza, ansia e depressione o di fuggire da eventi particolarmente stressanti distraendosi o divertendosi.
Secondo lo psicologo americano Stever, una relazione parasociale soddisfa diversi bisogni psicologici che fungono da stimoli attrattivi per la persona coinvolta, tra cui:

  • una particolare abilità o performance cui ispirarsi o per far emergere un talento;
  • un’attrazione romantica, che suscita sentimenti di amore o fantasie di natura emotivo-sessuale in un contesto sicuro;
  • l’identificazione, attraverso la quale costruire un’immagine di sé amabile e socialmente accettata e riconosciuta sulla base di tratti comuni, veri o illusori;
  • l’idealizzazione, che comporta una sovrastima delle qualità e caratteristiche di personalità del personaggio famoso, simile all’idealizzazione dei genitori tipica dell’infanzia;
  • il legame di attaccamento che, sin dall’infanzia, ci fa ricercare accudimento, contatto emotivo e che, in questo caso, può essere stimolato anche in mancanza di reciprocità.

Allo stesso modo di un’amicizia reale, il fan che instaura una relazione parasociale con un personaggio famoso mette in gioco e investe un carico emotivo reale.
Tuttavia, la mancanza di investimento emotivo da parte del personaggio pubblico attribuisce alla un carattere di asimmetria.
L’intensità e l’impatto di questa relazione vengono dimostrati anche dal dolore e dalla sofferenza reale che spesso sentiamo alla notizia della morte di un personaggio famoso verso cui avevamo nutrito stima, ammirazione e affetto (Mattew Perry, la Regina Elisabetta, Lady D., Berlusconi…).
In maniera del tutto simile alla perdita di una persona cara, potremmo provare tristezza, rabbia, sensazione di vuoto per l’idea del venir meno di una parte della nostra identità.

Come gestire al meglio le relazioni parasociali?

Queste relazioni parasociali sono fondamentali per lo sviluppo della nostra identità.
Tuttavia, è necessario essere consapevoli che il tipo di relazione che si può instaurare con quella persona non avrà mai carattere di reciprocità o simmetria, imparando a dare ad essa il giusto peso.
Inoltre, partecipare attivamente all’interazione con ascolto e dialogo attivi può favorire la nascita di intimità nei rapporti sociali migliorando la propria esperienza relazionale.
Infine, investire nelle proprie competenze emotive e relazionali può rappresentare un buon modo di prendersi cura della propria vita e delle proprie relazioni, anche a partire da quelle di coppia.

Per approfondire:

  • Coppola O., Psicologia sociale e pubbliche relazioni, Ed. Simone, 1992;
  • Horton D., Wohl R., Mass communication and parasocial interaction: Observation on intimacy at a distance, Psychiatry, XIX, 3, 1956;
  • Stever G.S., Parasocial and Social Interaction with Celebrities: Classification of Media Fan, Journal of Media Psychology Theories Methods and Applications 14(3), 2009.

Autrice: Lorella Cartia

error: Contenuto protetto !!